Santi Ecomusei - Resoconto del primo incontro, e progetti futuri

L’8 aprile 2022, ha avuto luogo il primo incontro fra L’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano (EPO) e l’Ecomuseo del Vanoi (EDV), in presenza e on-line presso L’Officina, un centro culturale e ri-creativo recentemente aperto a Monteleone D’Orvieto.

Oggetto dell’incontro è stato il confronto aperto per l’avvio di un progetto che coinvolgerà ricercatori e artisti, antropologi e artigiani, storici, narratori, cultori e appassionati, sul tema dell’acqua e il sacro. La proposta dei due Ecomusei (“Santi Ecomusei”) nasce dalle ricerche ed esperienze svolte negli ultimi 20 anni,  da entrambi gli Ecomusei, che nei loro progetti costitutivi, hanno individuato 7 temi identitari, tra cui il Sacro e l’Acqua.

In Vanoi con l restauro dei Capitelli, i Segni e la Stanza del Sacro a Zortea, le narrazioni legate all’acqua, come “La Val che urla...”, arricchite dall’esperienza della mostra "Santi a 6 mani" nel vicino Primiero nel 2018.

L’Orvietano con le presenza di queste tematiche nelle 9 Mappe di Comunita’ realizzate, il Paesaggio dell’Acqua ed infine l’Autoriconoscimento del Patrimonio Materiale e Immateriale realizzato nel 2011.

Un’iniziativa che vuole dare visibilità e forma contemporanea al SACRO in rapporto all'ACQUA nei propri territori e che trova nella collaborazione tra i due Ecomusei, coinvolgendo le comunità locali, la sua nuova dimensione creativa e di ricerca.

Le due realtà in dialogo hanno messo l’accento sull’importanza dell’acqua in entrambi i paesaggi, con valenze e percezioni, però, estremamente diverse, là dove la presenza dell’acqua tende ad essere eccessiva e perfino violenta in Trentino, mentre in Umbria la sua scarsità ha dato luogo a realtà e pratiche ben diverse. In entrambi i casi un rapporto, quello tra uomo e natura, articolato, spesso difficile, che necessità tuttavia di nuovi approcci per la conservazione dei paesaggi, più intimi e profondi, che includano l’anima e lo spirito del luogo, dei suoi abitanti, da mettere in relazione anche alle diverse e nuove prospettive della società tecnologica avanzata.

 

L’importanza dell’acqua quale elemento vitale, infatti, ne ha fatto da sempre e in tutte le comunità umane un’espressione del sacro, protagonista della vita spirituale dei popoli.

In questo progetto si tratterà di fare un’approfondita ricerca d’archivio legata al tema, di raccogliere testimonianze, memorie, esperienze sul rapporto intimo delle popolazioni locali con la percepita sacralità dell’acqua, di fare scambio di esperienze e conoscenze fra le due realtà eco-museali, per far si che fonti, sorgenti, fiumi reali e di storie, memorie, esperienze originali e tradizioni oltre ad essere ben documentati, disponibili ed accessibili, tornino ad irrigare anche il nostro paesaggio interiore.

Il lavoro di ricerca verrà a sostenere e a nutrire l’espressione di anime creative, artisti e artigiani, che daranno forma con materiali vivi, quali il legno e l’argilla, a opere d’arte meditative, e per meditative s’intende frutto di una silenziosa ricerca interiore.

Con l’obbiettivo ambizioso di dare forma al sacro relazionandosi con l’elemento fisico e simbolico che è l’acqua, l’artista prenderà in considerazione l’identità del luogo in cui opera, e sarà artefice di un processo di trasformazione del patrimonio.

Cosciente del passato e delle specificità locali, proporrà opere profondamente radicate nel paesaggio e al contempo portatrici di universalità, grazie a nuovi approcci che sappiano dare un senso alla conservazione della propria specificità.

La prossima tappa del percorso, in programma per giugno 2022 e che sarà nuovamente accolto dallo spazio culturale ed espositivo de L’Officina, sarà l’avvio vero e proprio del progetto, con il coinvolgimento diretto degli artisti, artigiani, ricercatori, animatori delle comunità locali per convergere sui soggetti da conoscere, interpretare e rappresentare, approfondire le esperienze svolte negli ultimi decenni, realizzare attività e performance che diano forma alle proposte.

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